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Cerchiamo di fare chiarezza sui problemi della gestione dei Circoli ippici in questo periodo di blocco causato dalla pandemia di Covid-19. Il punto principale riguarda il fatto che i proprietari non possono recarsi in scuderia dai propri cavalli in seguito alle norme che vietano di uscire di casa.

Poiché è imminente la fase di riapertura, è anche importante che i gestori si preparino ad affrontare la situazione di presenza dei proprietari, quando verrà permesso.

La FISE ha recentemente pubblicato le Linee Guida che dovranno essere applicate dai gestori dei centri, nel momento in cui dovessero permettere l’accesso ai proprietari in caso in cui il centro non sia più in grado di gestire tutti i cavalli autonomamente, e anche nel momento in cui verrà avviata la fase di riapertura graduale. Si tratta dell’uso di mascherina e guanti, della chiusura di locali quali spogliatoi e clubhouse, di sanificazione dei locali WC due volte al giorno, e tenuta di un registro presenze. In questo registro devono essere indicati il nome di chi accede, la data e l’ora di accesso e di uscita, la temperatura corporea rilevata (che non deve superare i 37,5°).

Per quanto riguarda l’argomento responsabilità, si configura di rilevante importanza da parte dei gestori dei centri ippici. Nel momento in cui il proprietario affida il suo cavallo al gestore del centro ippico, conclude con lui un contratto, anche se non in forma scritta, dal quale nascono delle obbligazioni. Per il proprietario, l’obbligazione prevede il pagamento degli oneri economici; per il gestore, prevede l’impegno di custodire e accudire il cavallo con la diligenza del buon padre di famiglia. Nel momento in cui il cavallo viene affidato al gestore del centro, in capo al gestore stesso sorgono importanti responsabilità sulla salute del cavallo stesso. E’ la stessa responsabilità prevista dall’art.2052 del codice civile, che grava normalmente sul proprietario dell’animale; nel momento in cui questo è affidato al centro ippico, la responsabilità si trasferisce in capo al gestore. Sarà costui, in caso di incidente o infortunio del cavallo, a dover dimostrare di aver adottato tutte le misure necessarie affinché non vi verificasse alcun danno.

Molto importante è che, in questo frangente in cui è il gestore a doversi occupare dei cavalli in assenza dei proprietari, egli comunichi costantemente con i proprietari, in modo che gli stessi possano conoscere lo stato di salute del proprio cavallo, e il tipo di movimentazione che viene effettuata quotidianamente.

E’ altresì molto importante che i gestori siano molto attenti alla salute delle persone che lavorano nelle scuderie, i loro groom, fornendo i dispositivi di protezione individuale, facendo rispettare le distanze di sicurezza e sollecitandone l’igiene accurata.

Nel frattempo, i costi devono essere tenuti sotto controllo e non essere aumentati senza preavviso. La gestione quotidiana con movimento in paddok non dovrebbe comportare nuovi costi, mentre un lavoro qualificato del cavallo, potrebbe essere soggetto ad un costo aggiuntivo per il proprietario, ma sempre previo accordo fra le parti.

Per le fide e mezze fide, in caso di contratto scritto, è necessario attenersi a quanto indicato in esso, mentre in caso di forma orale è possibile svincolarsi tramite una lettera con la quale comunicare il recesso.

A proposito dei controlli per gli spostamenti dei proprietari, si sottolinea che, nel caso in cui il proprietario debba personalmente accudire il proprio cavallo a causa di impossibilità da parte di altri, il motivo sanitario da indicare in autocertificazione è accettato dai funzionari delle Forze dell’Ordine, in quanto il proprietario non solo può occuparsene, ma anzi deve farlo per assicurare il benessere del proprio cavallo. E’ in questo caso necessario avere una dichiarazione sottoscritta dal gestore che certifichi l’impossibilità del centro di gestire il cavallo. Si deve inoltre poter dimostrare la proprietà del cavallo con copia del passaporto.

Per quanto riguarda la cronologia dei provvedimenti legislativi, sono molteplici quelli che hanno caratterizzato il mondo dello sport equestre in questo frangente. Si è passati da un iniziale fermo delle manifestazioni sportive, concedendo gli allenamenti a porte chiuse, fino ad un blocco totale anche degli allenamenti. Si è creata poi confusione sulle definizioni utilizzate nei provvedimenti, ove si parlava di atleti tesserati agonisti, quindi di atleti di categoria assoluta e professionisti, quindi di atleti di interesse federale. In sostanza, a tutt’oggi, nonostante una richiesta di riapertura almeno parziale presentata dal Presidente Di Paola al Ministero, la situazione è ancora bloccata. I proprietari non possono recarsi in scuderia ad accudire i propri cavalli, i quali sono totalmente affidati alla gestione dei centri ippici, a meno che non vi sia una dichiarazione da parte del responsabile di impossibilità di gestione dei cavalli stessi.

Si ricorda inoltre che tutti i tesserati sono soggetti, oltre che alle norme statali, anche al Regolamento di Giustizia Fise che prevede dovere di correttezza, lealtà e probità. La violazione di norme in vigore, comporta quindi anche un illecito disciplinare.

Avv. Susanna Fusco

20-4-2020