Skip to main content

Intestazione della casa all’ex coniuge a fronte di rinuncia totale o parziale al mantenimento

Conseguenze, rischi e regime fiscale

E’ possibile, nell’atto di separazione consensuale, che i coniugi prevedano, come obbligo di mantenimento, il trasferimento della proprietà della casa familiare.

In tal modo, qualora il proprietario del bene sia il marito, e debba lasciare l’abitazione in favore dell’ex moglie e dei figli, egli può rinunciare alla stessa proprietà in cambio di una rinuncia totale o parziale da parte della moglie all’assegno di mantenimento.

Un accordo di questo genere è sempre lecito, poiché i coniugi possono disporre dei propri interessi. Ciò che non è permesso è limitare o escludere il mantenimento in favore dei figli, il quale viene sempre valutato dal giudice, trattandosi di interessi di soggetti deboli.

Talvolta però, in caso di soggetti indebitati con le banche o con il Fisco, l’accordo di separazione e la relativa intestazione dell’immobile all’ex moglie, risulta essere frutto di un intento simulatorio, al fine di trasferire la proprietà del bene per sottrarlo alle aggressioni dei creditori.

Modalità per trasferire l’immobile alla moglie

Per trasferire la proprietà della casa familiare alla moglie è necessario che tale previsione sia inserita nelle condizioni di separazione che l’avvocato deposita in tribunale e che viene firmato dai coniugi.

Di conseguenza, non è necessario recarsi da un notaio. L’atto pubblico è costituito dalla sentenza del giudice che rende esecutiva la separazione consensuale e che verrà poi trascritta nei pubblici registri immobiliari.

Trattamento fiscale del trasferimento

Dal punto di vista fiscale, il trasferimento dell’immobile all’ex moglie, effettuato con l’atto di separazione consensuale è vantaggioso. Infatti, la Cassazione (Cass. n. 3110/2016) ha ritenuto l’operazione esente da imposta di registro e di bollo. In tal modo, in caso di coniugi in regime di comunione dei beni, un coniuge potrà cedere all’altro la propria metà, senza dover liquidare ingenti somme allo Stato in imposte.

La sola possibilità che ha il Fisco per recuperare l’imposta è quella di dimostrare che la separazione o il divorzio non è reale, ma dettato solo da un intento elusivo: una prova assolutamente difficile che potrebbe essere fornita, dimostrando ad esempio, che i due coniugi continuano a risiedere nell’immobile stesso e che uno dei due continua a percepire gli assegni per il nucleo familiare.

Coseguenze in sede di divorzio

Gli accordi conclusi in sede di separazione dei coniugi, possono essere oggetto di modifica al momento del divorzio, come evidenziato da diverse sentenze. La conseguenza potrebbe essere pericolosa per il coniuge che ha rinunciato all’immobile. Infatti, il coniuge che in sede di separazione abbia accettato di trasferire la prorietà alla moglie, in cambio di una rinuncia all’assegno di mantenimento da parte di costei, potrebbe ritrovarsi poi, in sede di accordi divorzio, con una nuova richiesta di mantenimento, senza la possibilità di riavere la sua parte di proprietà dell’immobile. Nel caso in cui il giudice ritenga che l’immobile da solo sia insufficiente a soddisfare le esigenze economiche dell’altro coniuge, in relazione alle capacità del primo coniuge, il giudice stesso potrebbe accordare un mantenimento.

Effetti del trasferimento della proprietà

Il trasferimento della proprietà dell’immobile all’ex moglie comporta l’impossibilità, per i creditori del marito, di effettuare il pignoramento immobiliare del bene. Questa è la motivazione del perché questa modalità venga utilizzata spesso da chi ha contratto molti debiti.

I creditori hanno però la possibilità di agire o con un’azione di simulazione, dimostrando in ogni momento che la separazione è fittizia, poiché non vi sono termini entro i quali agire, oppure, in alternativa, entro cinque anni, con un’azione revocatoria, dimostrando che il trasferimento di proprietà del bene è stato effettuato dal debitore al fine di eliminare ogni garanzia patrimoniale.

In entrambi i casi, l’azione legale ha il fine di eliminare la separazione per poter pignorare il bene.

Possibilità di trasferimento della proprietà ai figli

Il coniuge potrebbe anche decidere di intestare l’immobile al figlio minorenne o maggiorenne. Ciò è possibile in sostituzione dell’assegno di mantenimento per quest’ultimo, solo nel caso in cui l’immobile venga messo a reddito con un affitto, cossicché questo importo venga a costituire il mantenimento.

Se il figlio è maggiorenne, dovrà partecipare all’atto innanzi al giudice dichiarando di accettare la donazione. Nel caso in cui il figlio sia minorenne, sarà necessario rivolgersi al giudice tutelare.

Avv. Susanna Fusco